Eccetto i miei capelli."
La storia è quella di Mathilde che non si rassegna alla condanna a morte del fidanzato ucciso dai commilitoni durante la prima guerra mondiale, ed in maniera ossessiva cerca degli indizi che in qualche modo conducano a ritrovarlo.
Mathilde, fragile e alla mercé di profezie personali, non esiterà mai, neppure per un secondo perderà la speranza. Proprio su questa è basato l'intero film. Continuare a credere, a sperare che l'amore sia ancora vivo.
E' come se tutte le scene fossero grandi tessere di un puzzle, alcune difficili da guardare (scene di mutilazione o assassinii sado-masochisti) ma che viste a distanza si mostrano in tutta la loro stravaganza e ferocia, quasi spudorate in balìa del fervore del regista.
Junet, per me, ha fatto un altro grandissimo film.
Ho trovato solo il trailer in lingua originale (francese)
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