venerdì 15 novembre 2013

Kallocaina, Karin Boye

"Chi non ha mai sognato di possedere il siero della verità e penetrare nel segreto della mente e del cuore degli altri e di se stesso?
Quale giudice non lo vorrebbe, quale potere non lo riterrebbe l'ideale strumento di controllo?
Kallocaina è, appunto, il nome del siero della verità che lo scienziato Leo Kall ha inventato per garantire allo Stato sicurezza e stabilità.
Ma la verità sfugge alla strumentalizzazione, i suoi effetti sono sconvolgenti, rivelando la complessità dei rapporti umani e portando il germe della disgregazione nel sistema."

Scritto nel 1940, quando era difficile nutrire grandi speranze nell'avvenire, Kallocaina ha una visione di una società spersonalizzata, dominata da uno Stato poliziesco che arriva a invadere anche la sfera privata dei cittadini sopprimendo ogni libertà.
La continua violazione dei diritti umani, l'uso strumentale della giustizia, la disinvolta interpretazione delle leggi, il conformismo. Tutto fa parte del panorama quotidiano.


Ma l'originalità di questo libro, (rara voce femminile in questo genere di libri) sta altrove: nella progressiva presa di coscienza del protagonista, nel suo lento processo di liberazione, fino all'accettazione delle esigenze più profonde dell'essere umano che aveva annegato e soffocato dentro di se: quel bisogno di amore, di libertà e fiducia, senza i quali l'esistenza e la persona umana perdono di significato.

- Nota sull'autore:


Karin Boye, nata nel 1900, è una delle grandi voci della poesia svedese.
nel 1909 si trasferì con la famiglia a Stoccolma e dal 1921 al 1926 studiò presso l'università di Uppsala.
Dopo la I Guerra Mondiale aderì al movimento pacifista Clarté e viaggiò in tutta Europa.

Ha una complessa figura di artista che, non arrivando mai a risolvere la scissione fra impegno politico e sociale, rigolre morale e bisogno di appagamento, finirà per suicidarsi in mezzo alla natura tra il 23 e il 24 Aprile del 1941.

Il sito ufficiale di Karin Boye: http://www.karinboye.se/index.shtml

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