Augusta è una giovane donna in viaggio.
Lasciata l'Italia per il Brasile, si lascia portare dalla corrente del fiume, approdando sulle sponde e nella vita degli indios che suor Franca, amica della madre, vuole evangelizzare a colpi di preghiere.
Sorda al richiamo di qualsiasi dio e rerattaria alla condotta missioanria, Augusta sceglie laicamente di "essere terra", proseguendo da sola.
Augusta trova nelle relazioni umane consolazione al suo dolore e al suo lutto: un bambino perduto, un marito dileguato, una vita disfatta.
Alla maniera dei suoi personaggi, i film di Giorgio Diritti sono gioielli (in)visibili che si
affermano con la propria forza e la propria grazia. Orgogliosamente indipendenti, sfidano le logiche produttive e l'indifferenza dei distributori, scoprono mondi, volti, corpi e personaggi.
Sensibile e generosa, l'Augusta di Jasmine Trinca contrappone il dialogo al monologo (interiore), riconoscendo il valore della diversità culturale e il valore della sua comprensione.
Vi lascio il trailer
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