Infiniti piani sequenza, la messa in ridicolo corale del mondo dello spettacolo, la visione della Hollywood contemporanea, "pornografia apocalittica" responsabile del'infantilizzazione irreversibile del pubblico.
Ci ho messo qualche ora a venirne a capo, a capire e comprendere questo film.
Birdman è apparentemente privo di montaggio. Dialoghi calibrati ad hoc in un unicum di regia il cui ritmo è dato da una pianificazione meticolosa nei movimenti di macchina, una recitazione rocambolesca (e straordinaria), un incalzante rullo di batteria che accompagna tutte le azioni.
È un esperimento di linguaggio cinematografico coraggioso, forse un po' eccessivo ma funzionale alla storia che racconta.
Racconta la presunzione, ma anche la vulnerabilità di ogni artista, o anche di chi crede di
esserlo ed è costretto a confrontarsi con l'evidenza contraria.
Il risultato è un film ipnotico, gioiosamente ridondante e tracimante di vita ed ambizione.
Da vedere.
Come sempre vi lascio il trailer
#EmmaStone ti amo! Mi leggi?
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